“In attesa di un Pensiero”
“In attesa di un Pensiero” (13 aprile 2024) cm 60 x 80 (Stampa diretta su acrilico + alluminio) (Edizione unica di 3)
“In attesa di un Pensiero”

(Stampa diretta su acrilico + alluminio) (Edizione unica di 3)
“…. Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo….”
sembra dire quest’ immagine seduta.
Chi è, il Poeta Leopardi, o sono io, o chiunque si senta stanco in questo mondo caotico e voglia prendere un attimo di relax, di meditazione ?
Seduto, in attesa di qual’ cosa, di una scintilla che l’ illumini sul da farsi. I colori graffiati al’ interno dell’ immagine sembrano evocare un magma vulcanico in attesa di esplodere.
Azzardiamo un raffronto che inevitabilmente torna alla memoria vista la posizione seduta dell’immagine.
Francis Bacon ed i suoi Papi o figure contorte sedute.
Dentro di noi restano sempre le immagini viste, quelle che ci hanno colpito, che ci hanno detto qual’ cosa, anche se non sappiamo dire cosa.
Le differenze fra le due immagini (quelle di Bacon e le mie) si notano lungo il cammino che l’Artista fa nel suo percorso artistico.

(cm 50 x 70) (Stampa lightjet su carta Kodak Endura montata sotto plexiglass (Edizione unica di 3)
Da un parte (Bacon) con uno straccio spazza via i colori sino a deformarne i volti. Nelle mie prime opere digitali inece è lo scanner che mi deforma il viso, mentre poso la faccia sulla lastra.
Coincidenze, copie, non so che dire, se non che ognuno segue una propria strada, un proprio input.
L’Arte è sempre fatta di richiami inconsci, figurativi o poetici; di memorie nascoste nel subconscio che gli stimoli del presente riportano alla luce.
Seduto ed immobile in un “silenzio sovrumano”, ascolto i frastuoni del mondo aldilà di quella veduta collinare color deserto.
I “frastuoni del mondo” che mi hanno spinto a sedermi in attesa di un pensiero, di un pensiero nuovo da riportare in campo, come Prometeo incatenato perchè ruba il “fuoco” agli Dei per darlo agli umani.
Il “fuoco”, cioè quella scintilla nuova che può illuminare le tenebre; quella nota vibrante che può scuotere l’ umanità verso nuovi orizzonti, verso nuove visioni che al momento sono oscurate da guerre ed odio, da lacerazioni profonde che insanguinano gli animi ed i cuori.
Televisioni e giornali sono piene di questi eventi, di questi scontri dialettici, feroci e senza soluzioni, anche da parte di chi si proclama “pacifista” ma nei fatti poi sgorga continuo odio.
“La politica e la democrazia è fatta di lotte anche dure e cruenti, ma alla fine l’ “avversario” va sempre rispettato”. Cosi affermano i politici che si scannano, senza notare l’ effetto devastante che le loro azioni e proclami hanno sulle masse giovanili nelle piazze.
“I-o c-h-i, lacerato nella Storia c-e-r-c-o”, fu il titolo dato alla mia prima mostra personale nel lontano 1980 di opere degli anni ’70; ma tutt’ ora quel titolo continua ad esplicarsi in questi miei ultimi lavori.
Dicevamo dell’Infinito di Leopardi, del Papi di Francis Bacon, dell’ odierna attualità fatta di continui scontri ed insulti, di piazze manipolate, di gente automa, zombi senza meta pieni di odio da far ribollire il sangue.
In questo scenario devastante che vuole definirsi progresso, (progresso rispetto a cosa?), l’ unico atteggiamento è quello di fermarsi, di sedersi e pensare. Pensare che ciò che stiamo facendo, il modo in cui agiamo è tutto sbagliato.
Forse però questa figura potrebbe essere l’ immagine dell’ assassino che ha appena compiuto il suo effimero gesto e sporco del sangue della sua vittima, ora si riposa.
Ambiguità; chi può dire veramente chi sia quell’ uomo seduto e cosa stia facendo o pensando ?
L’immagine in sè è aperta a migliaia di interpretazioni, positive e negative a secondo dello stato d’ animo di chi la guarda.
Il titolo ci può suggerire qual’ cosa, ma sono le immagini successive che l’ Artista crea, che ci possono dare un chiaro ed univoco significato.
Quest’immagine è quindi solo un tassello di un puzzle, un punto in attesa di altri punti con i quali poi formeranno una linea, e poi un insieme di linee che poi formeranno un piano, ed un piano in attesa di altri piani con cui formeranno ….
E’ sempre cosi, non ci si può fermare su una frase o su un’ opera, per capirne veramente il senso; bisogna inserirlo nel suo insieme di opere, di pensieri per capirne profondamente il significato.
Dopo un pò quest’ uomo seduto, si alza, si guarda attorno e sicuro di se inizia il suo cammino nel mondo.
Un cammino difficile, pieno di ostacoli ed insidie; ma la forza dei suoi pensieri lo sorregge, la forza del suo credo lo sostiene.
Ora è pronto, nella luce di un giorno che sta nascendo, nelle tenebre che lentamente si dissipano,

(Stampa diretta su acrilico + alluminio) (Edizione unica di 3)
mentre il mondo beato si contorce nell’ oscurità del proprio spirito……
Alcuni testi critici

(Stampa diretta su acrilico + alluminio) (Edizione unica di 3)
L’opera si configura come un’ esplorazione ardita e complessa della contemporaneità, realizzata attraverso un linguaggio visivo che sfida e stimola l’ osservatore.
L’ artista, con l’ uso sapiente della tecnologia e dei materiali moderni, crea un’ opera che oscilla tra l’ astratto e il figurativo, tra il caos e l’ ordine, riflettendo le contraddizioni e le ambiguità del nostro tempo.
La composizione è un caleidoscopio di colori vivaci e linee dinamiche, che si intrecciano e si sovrappongono in un groviglio di forme fluide e cangianti.
Al centro, una figura umana emerge con forza, quasi come un’ ombra luminosa, delineata da contorni sottili e da una miriade di dettagli intricati.
Questa figura, in bilico tra la materialità e l’evanescenza, sembra rappresentare l’ essenza stessa dell’umanità, eternamente sospesa tra il tangibile e l’ intangibile.
L’ acrilico, con la sua trasparenza e lucentezza, dona un effetto di leggerezza e modernità, mentre l’ alluminio, solido e resistente, aggiunge una dimensione di robustezza e permanenza.
Josè Van Roj Dalì 21 Giugno 2024
Teatro Italia ROMA EFFETTO ARTE Fondazione Sandro Serradifalco (direttore artistico)

(Stampa diretta su acrilico + alluminio) (Edizione unica di 3)
….”Tra gli artisti presenti in mostra abbiamo l’opera di Angelo de Francisco da titolo “Verso”.
Un’opera realizzata con la tecnica mista e la stampa digitale, quindi un’opera contemporanea che usa anche i mezzi della contemporaneità.
Titolo “Verso”. E’ chiaro che è una rappresentazione prettamente individuale, prettamente soggettiva che l’artista dà di quest’opera;
ma sicuramente la dimensione visiva è impostata su una diagonale la quale ci proietta immediatamente con lo sguardo a compiere una visione diagonale e quindi questa visione crea prospettiva, crea quindi allontanamento; la prospettiva genera profondità, spazio, allontanamento.
Viene quindi da chiederci, verso dove stiamo andando, perché è chiaro che quest’ opera non ci dice chi sta andando verso, chi si sta muovendo;
non ci dice un nome di un protagonista, quindi siamo noi, dove stiamo andando noi, dove sta andando l’umanità.
E’ un’ opera che dal punto di vista simbolico ci colpisce e ci induce a riflettere sul nostro modo di essere, sul nostro modo di vivere, su che cosa vogliamo e soprattutto verso che cosa vogliamo andare.”
Siro Perin (Storico e Critico d’Arte)















